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zaburay.
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Una spiaggia lontana
Dalla finestra, una piccola luce si
spostava irradiando la stanza di
luce fatiscente, in me colmava il
vuoto, che tra carne e spirito non
lasciava posto per altro.
“i miei passi solcano l'oceano,
e tutti quei respiri compromessi
dalla scia argentea dei miei pensieri,
non son persi nel sogno.
Le mie mani stringono le stelle,
la voce risuona in tutto il continente,
sino alla luna, trasandato mi
nutro di soli infiniti e d'immutabile
splendore, creo la vita intonando il
canto creolo dell'accidia.
In me soggiorna il tempo, e via dalla
mia bocca fugge per lidi di nuova vita,
fuggito da campi immensi di umani,
vedo spiagge lontane, uomini che cedono
alla notte ma non ne sono schiavi.”
(zaburay)
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vifox.
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messaggio molto profondo pieno di significato
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