Posts written by chiudicampa

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    Ma è veramente 6 pagine che continuamo a dire le stesse cose?... :XD:
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    Un'altra perla XD
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    CITAZIONE (furikuri² @ 26/10/2009, 13:37)
    Rivolto a quelli che ci vanno: avete acquistato dei biglietti in prevendita o li prendete là?

    Qui a bologna le prevendite sono volate via prima ancora che arrivassero XD...io li prendo la, che su internet non posso pagare niente che ci speculano sopra come dei morti di fame ma soprattutto non ho ne paypal o carta di credito o bancomat...comunque se decidiamo un posto o ci scambiamo i numeri di telefono coi si può anche incontrare là
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    Benvenuto
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    Benvenuto!!!
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    :XD: ... madara rulez in akatsuki...
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    nagato...
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    No, è morto :XD:
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    :XD: ... comunque ho detto che madara quando sarà al 100% sarà più forte di nagato, ma per ora se non sono pari nagato vince di pochissimo... comunque anche zetsu non è male...
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    Benvenuta!!!
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    Bravissima tazu !!!
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    Anche per me è la prima volta che scrivo in questa sezione ed è la prima volta che scrivo una storia di questo tipo.

    Non vi prometto niente, è stata una cosa che mi è venuta di getto e che non ho né avrò tempo di revisionare, quindi la posto così com'è...spero che vi piaccia...scusate la lunghezza,ma meno di così non ce la facevo...

    Viaggio di lavoro

    “Finalmente sono arrivato”. Marco arrivò finalmente all’aeroporto di Barcellona,erano le 3 del pomeriggio e faceva un caldo terribile. Aveva intrapreso questo viaggio per firmare un contratto di lavoro con un’impresa spagnola molto grande. Lui, giovane ragazzo di 25 ani, si era appena laureato in ingegneria ambientale a pieni voti, e molte imprese ne avevano richiesto i servizi. L’offerta migliore arrivò però dalla proprio dalla penisola iberica, dalla Spagna, e si sarebbe dovuto recare a Barcellona per firmare il contratto, ma ne avrebbe approfittato per concedersi un’ottima vacanza. Presa la valigia uscì dall’aeroporto e prese subito un taxi a cui consegnò l’indirizzo del so albergo che aveva annotato su un foglio molto stropicciato con una calligrafia disordinata, tanto che il taxista ci mise diversi minuti per capire quello che c’era scritto. Arrivato a destinazione scese dal taxi, affondò la mano nella tasca come per cercare un tesoro ed estrasse un paio di banconote sgualcite e si avviò all’entrata dell’albergo. Nella hall venne ricevuto da un signore di bella presenza, sulla cinquantina, che lo aveva seguito con lo sguardo da quando era entrato.<posso fare qualcosa per lei>, si introdusse il signore che stava dietro ad un bellissimo bancone in legno laccato intarsiato da disegni saraceni che dava una bellissima impressione.<sì, sono Il signor Marco B., ho prenotato una stanza per cinque giorni e cinque notti> e mostrò il foglio della prenotazione di cui si era munito prima di entrare.<bene, la sua stanza è al terzo piano corridoio B>. Prese le chiavi e il bagaglio e si recò nel suddetto posto. La stanza si presentava come un locale alla buona, con una rete a molle sotto un materasso molto vecchio e mobili di almeno 20 anni,ma non era un problema: tanto pagava l’azienda che gli aveva offerto il lavoro. Il bagno in compenso sembrava appena rifatto. Non aveva voglia di svuotare la valigia e allora, dopo aver preso l’essenziale, la ripose sotto al letto e si stese per qualche minuto a riposare sul letto. Quando si sentì pronto si mise in tasca qualche banconota, giusto l’essenziale per le emergenze, il cellulare e la cartina della città che aveva comprato all’aeroporto. Prima di andarsene però decise di voler aprire le tende per ammirare il panorama. Rimase senza parole: non esiste parola che possa esprimere quale fosse lo stupore per la bellezza di quella vista. Solo ora notò che l’albergo si trovava sulla collinetta subito sul cucuzzolo della città, e da quella stanza si poteva vedere ogni angolo di Barcellona, dalla famosissima chiesa “Sagrada Familia” al porto, al parco dedicato a Gaudì, e tutt’intorno un’infinità di case; sembrava un capolavoro realista, ed il giovane sentì che cresceva ancora di più in lui lo spirito di avventura. Uscì come un fulmine dalla stanza e si catapultò in strada ,seguendo la cartina. Si fermò in un parco vicino all’albergo e, sedutosi su una panchina, con un pennarello segnò tutti gli itinerari che avrebbe seguito durante la vacanza sulla cartina. Subito si mise in moto ed andò a vedere la bellezza più vicina, i giardini di Gaudì. La strada era abbastanza lunga e per molto tempo anche in salita, ma Marco c’era abituato, e la fatica,quando la sentiva, non era un problema, anzi gli piaceva sentire il sudore della fronte perché ,pensava, ”Se te le sudi le cose sembrano avere un valore maggiore”. Arrivato a destinazione si trovò davanti uno spettacolo meraviglioso: le statue dell’architetto spagnolo erano vere opere d’arte, molto luminose, accese, i mosaici più belli che avesse mai visto.
    Era stanco però, e allora andò nel bar più vicino a bere qualcosa. Continuò a visitare le strutture gaudiane per un’altra ora e mezza, ma ormai si stava facendo tardi e all’albergo avrebbero servito la cena di l’ a poco. Allora si rimise in cammino per raggiungere l’albergo. Finita la cena, molto buona per essere il pasto di un 3 stelle, andò subito in camera e si sedette sul letto a ripensare a quelle stupende opere d’arte che aveva avuto il piacere di osservare poco prima e decise allora di accedere la televisione che stava ai piedi del letto per svagarsi un po’. I programmi erano tutti in spagnolo e Marco non ci capiva un tubo, quindi l’attenzione diminuiva sempre di più lasciando posto alla stanchezza. Dopo pochissimo tempo si assopì sul letto,ancora vestito e con la tv accesa e dormì fino alle sei della mattina. Si alzò infatti di buon ora il giorno seguente, svegliato dal programma della mattina del canale 6 di cui aveva capito solo che era un programma per bambini. Come fanno i bambini che la mattina non vogliono andare a scuola rimase nascosto sotto le coperte per un’oretta. Alle 7 della mattina non riusciva più a riprendere sonno e decise di alzarsi. Il suo aspetto era, nonostante tutto, molto buono, sembrava aver riposato bene, ma i vestiti erano tutti stropicciati e non faceva un buon odore, reduce com’era dalla passeggiata del giorno prima. Si lavò con molta calma mettendoci più tempo del solito, d’altronde era in vacanza e voleva rilassarsi. Si immerse nella vasca e vi rimase fino alle 8 e mezza, ora della colazione. Decise di saltarla, poiché quel giorno sarebbe dovuto andare a visitare la Sgrada Familia ,una famosissima chiesa in costruzione da anni che univa arte moderna e classica, e questa era molto lontana dal punto di partenza. Gli amici che erano andati a visitarla prima di lui ne avevano parlato molto bene, e anche la guida che si trovava sul retro della sua cartina non si era risparmiata nel definirla una dei simboli della Spagna. Pensò allora che si sarebbe ritrovato davanti ad un capolavoro che lo avrebbe lasciato senza parole, ed in effetti rimase senza parole, ma per un altro motivo.”Perdindirina,mi si è atrofizzata l’amigdala” pensò il giovane, poiché si trovò in una stranissima situazione: non provava alcun sentimento davanti a quella cattedrale, anzi, quasi non gli piaceva, forse perché abituato alle cattedrali italiane che erano completamente diverse dall’esterno. Allora si rese conto della realtà degli eventi: quella cattedrale gli faceva proprio schifo, e non poteva fare a meno di sentirsi strano:” Com’è possibile che non mi piaccia! … piace a tutti perché a me non piace?”. Quei pensieri lo turbavano molto: era sì un ragazzo molto anticonformista e non gli piaceva omogeneizzarsi con la massa, ma trovava molto strana questa cosa e rimase interdetto fra sé e sé per una buona mezz’ora. “Forse è questo il bello dell’arte, che può piacere e non piacere” pensò, ma quella strana sensazione che provava dentro di sé lo accompagnò per tutto il resto del giorno. La sensazione avuta dall’esterno fu quindi pessima, quindi decise di entrarvi per osservarla dall’interno e vedere se magari da quel lato era veramente bella. Molto meglio: l’interno era favoloso, non molto diverso dalle altre cattedrali, ma la salita fino alla cima di una delle otto torri gli fece passare parzialmente quel senso di stranezza che provava, ed il suo animo si calmò.
    Uscito dalla chiesa passò un po’ di tempo girando a zonzo qua e là nei dintorni della chiesa per respirare un po’ di aria da grande metropoli. La prima cosa che notò furono i mille diversi profumi che sentiva ad ogni vicolo, ad ogni incrocio, profumi che facevano da sfondo ad una città in continuo movimento, strapiena di persone tutte indaffarate a cercare, correre, camminare .Era una dinamicità molto diversa da quella del suo piccolo paese, e questa cosa gli piacque molto: odiava la staticità, le cose ferme e la loro monotonia.
    Dopo pranzo decise che il resto della giornata l’avrebbe passato di nuovo ai giardini Gaudì; non l’avesse mai fatto! La strada era tutta in salita, una salita ripidissima di un paio (forse di più) di chilometri. Dopo un paio di pause per recuperare le energie arrivò a destinazione e si sedette su una panchina a leggersi un bel romanzo di Pirandello che si era portato con sé. La stanchezza era tanta, nonostante ci fosse abituato, ed allora passò un’ora su quella panchina immerso nella piacevole lettura dell’autore italiano. Riacquistate le forze si recò nuovamente alle statue e ai monumenti gaudiani ed acquistò qualche gadget da portare a casa ad amici e parenti. Intanto il tempo passava ed arrivò il momento di tornare all’albergo. La cena di quella sera era peggiore di quella della sera prima, ma comunque meglio di quanto ci si poteva aspettare. Finto di mangiare questa volta si recò nel cortile dell’albergo e si sedette su una delle tante sedie in direzione del panorama. La città era illuminata di tante piccole luci, sembrava Natale e quelle le luci dell’albero o quelle luci che si mettono come addobbi intorno ala casa. Era un spettacolo ancora migliore del panorama mattutino e Marco rimase nuovamente senza parole a scrutare il panorama. Si accorse però che c’era qualcuno che lo stava osservando, e proprio in quel momento girò di scatto la testa verso destra: era un bambino, anzi , due, ed entrambi stavano fissando il giovane italiano e dopo il primo sguardo uno disse qualcosa nell’orecchio all’altro e si misero entrambi a ridere. Subito dopo si dileguarono nell’oscurità della notte e Marco rimase come interdetto poiché non capiva cosa avevano da ridere quei due: odiava le persone che si comportavano così,lo irritavano, e subito si guardò intorno in cerca della ragione scatenante il riso dei bambini. Infine pensò” Son bambini …” e decise di non dare importanza a quell’azione, ma ritornò quasi istantaneamente quieto: per un attimo infatti riprovò quella sensazione di inadeguatezza che aveva già provato la mattina alla cattedrale, ed allora rimise a pensare a tutto quel pensiero filologico che si era montato nella mente la mattina. Rapito dai suoi pensieri si rimise a letto.
    La mattina del terzo ed ultimo giorno si svegliò molto tardi e saltò nuovamente la colazione . Quella mattina andò a visitare il porto,e la strada percorsa fu quasi il doppio di quella del giorno prima. Arrivò per l’ora di pranzo e si infilò nel primo fast-food che trovò. Uscito ammirò il panorama del grande porto catalano: era grandissimo , il mare era molto bello, e gli fece molta impressione anche perché non aveva avuto molte occasioni per ammirarlo. Passò tutto il pomeriggio fra parco acquatico, grande magazzino e il solito giro a zonzo per le strade della città. Arrivarono finalmente le cinque del pomeriggio ed allora Marco dovette tornare all’albergo e prepararsi per la cena alla fine della quale avrebbe firmato il contratto con i suoi nuovi datori di lavoro. Alle 8 e mezza arrivò al ristorante: un ristorante super lussuoso che si affacciava sul porto. Le persone però erano molto diverse da quelle viste per le vie della città: qui era visibile la presenza soltanto di persone altolocate, aristocratiche e vestivano eleganti. Il ragazzo non vi era abituato ed inizialmente si sentì fuori luogo. <el signor Marco B.?> chiese l’uomo che stava all’entrata. Marco rispose con un cenno del capo e subito gli fu fatto segno di seguire il cameriere che si trovava davanti al ragazzo. Lascio perdere i convenevoli e tutto quello che succedette di lì in avanti, poiché fu molto noioso ed il ragazzo si sentiva sempre più a disagio: lui,ragazzo di campagna neolaureato, seduto ad un tavolo di pezzi grossi pieni di soldi fino a scoppiare.”Non è da me, queste cose non mi piacciono, avrei preferito una cosa molto più alla buona, ma questi sono i luoghi che devo abituarmi a frequentare se voglio fare carriera”. Allora dopo essersi messo l’anima in pace proseguì per tutta la serata, comunicando tramite traduttore (altro motivo di disagio) con le altre persone del tavolo. Firmato il contratto tornò nuovamente, e per l’ultima volta, all’albergo: Infatti la mattina dopo sarebbe dovuto partire per tornare a casa. Era però soddisfatto: aveva un grosso contratto con una grossissima impresa Spagnola, aveva visitato gratis una bellissima città e si era arricchito di nuova esperienza; si sentiva un uomo completo, fatto e finito. La notte passò in un lampo e il ragazzo dormì molto bene. Il ritorno a casa non fu particolarmente traumatico, e Marco si rese conto solo durante il viaggio di ritorno della ricchezza concessagli da quell’esperienza che costituiva il suo primo viaggio al di fuori dell’ Italia. Passò tutto il tempo a fare un resoconto mentale del viaggio,ma quando ritornò al suo Paese da amici e parenti capì che niente è meglio di casa propria.
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    :weeeeee:

    nuoooo,non volevo offenderti...capita di sbagliare "jinchuriki", non sai quante volte è successo a me...non era una bacchettata...sumimasen...

    negado :-?: :XD:
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    No,madra ha un sacco di esperienza , è il diretto discendente del saggio delle sei vie, nagato non è come madara 100%...

    Comunque penso he intendessi jinchuriki,non jiuriken :XD:
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    No,sasori era molto forte...contro chiyo ha perso perchè non ha voluto schivare il colpo...hidan invece non è un gran chè, poi se non fosse per kakuzu se ne andava in giro con la testa staccata dal corpo,e apena usciva da quel cerchio volevo vedere cosa gli succedeva ...

    Comunque il più forte è sicuramente nagato, anche se forse madara quando riacquisirà tutte le proprie forze lo supererà
2514 replies since 29/8/2007
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